Concetti guida

Un’opera dovrebbe girare se merita di girare e non perché l’autore la porta in giro.

Lo scrittore possiede il dono di saper scrivere ma troppo spesso non possiede l’arte di saper recitare. Ancora meno, quella di interpretare la parte del rappresentante che vende sé stesso.

Scrivere per denaro non ha mai prodotto libri che possano passare attraverso la cruna dell’ago.

Mio nonno: il denaro non ha mai arricchito la felicità e l’anima di nessuno.

Pablo Neruda: si dovrebbe scrivere solo quando si ha qualcosa da raccontare. Diversamente, sarebbe meglio astenersi.

Anonimo: quando sei collegato con l’anima non chiederti da dove provengano i pensieri da tradurre sulla carta o in quale strategia cosmica vadano configurati. Tu continua a scrivere in attesa che l’arcano mistero ti venga svelato.

Anonimo: la fortuna non esiste. Esiste il talento che incontra l’occasione.

Anonimo: il talento non è un sogno da sfoggiare a piacere ma emerge dalla capacità di riconoscere il proprio dono e dedicargli tutte le energie richieste per farlo crescere come fa l’atleta che vuole raggiungere un risultato importante.

…. e Gesù disse ai suoi discepoli: “vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.”

 

Note sulla poesia modulare

Poesia modulare è il criterio seguito per scegliere le poesie di un libro e renderle conseguenti a un filo conduttore come se facessero frammenti di un’unica poesia.

È ovvio che per editare un libro di poesia modulare si scrivono molte poesie, ma tante vengono scartate perché non in sintonia con la traccia da seguire.

Leggere una poesia d’amore e l successivamente una sul gatto sui treni su un tramontoe infuocato e tanti altri disparati argomenti fa passare la voglia di lroseguie nella lettura.

È come arredare una casa mescolando parti del bagno con quelle della cucina, della camera da letto, della sala da pranzo. L’insieme non stimola certo l’interesse di chi osserva.

Seguendo lo stesso concetto, per un libro di poesia modulare si scrivono tante poesie, ma alla fine si utilizzano solo quelle necessarie.

È come scrivere un romanzo ed estrapolare da questo le parti più poetiche e interessanti per facilitare la lettura del lettore senza distorcere la trama di un’intuizione: comporre una poesia fatta di poesie. Una elocubrazione che necessita di concentrazione, attenzione e un’imprevedibile quantità di tempo.

Per “Umana avventura”, il primo libro di poesia modulare, sono serviti solo pochi mesi per scrivere svariate poesie, ma ben dodici anni per sceglierle e assemblarle secondo il filo conduttore scandito dal titolo.

Il risultato, con i dovuti distinguo, può essere paragonato a una via di mezzo tra un romanzo e un volume di Ungaretti considerato il massimo dell’essenzialità.

Forse sono vaneggiamenti, ma quando un libro di poesia modulare cattura l’attenzione del lettore sino all’ultima parola la soddisfazione che prova l’autore compensa di gran lunga qualsiasi impegno profuso.

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